La costituzione di una CER implica una capacità di investimento. Essa può riguardare l’impiantistica, le infrastrutture tecniche secondarie, oppure gli aspetti costituenti della Comunità energetica. Non sempre le risorse economiche da investire sono disponibili, oppure la loro disponibilità non è distribuita in modo omogeneo tra i membri della CER, poiché i soggetti costituenti possono essere diversi tra loro (cittadini residenti, imprese, associazioni…).
1. Fundraising
Conoscere gli strumenti del fundraising e sapere attraverso quali percorsi è possibile reperire in tutto o in parte le risorse necessarie a sostegno della CER è molto importante. Nel corso degli ultimi anni le organizzazioni e gli strumenti che offrono queste opportunità, per un vasto insieme di progetti, iniziative d’impresa o attività innovative, si sono moltiplicati e diversificati. Pertanto, mettere ordine e illustrare in forma sintetica le famiglie di strumenti a disposizione del fundraising è l’obiettivo di questo paragrafo (questa sezione). Le attività di fundraising possono a loro volta essere intermediate: esistono cioè dei professionisti o delle società che si occupano di rintracciare le risorse necessarie e definire i percorsi più vantaggiosi. Ciò non toglie che una parte del lavoro o l’intero percorso di attivazione di tali risorse non possa essere condotto direttamente dai protagonisti della costruzione della CER.
2. Crowdfunding
Ci sono almeno quattro tipologie di piattaforme di CF attive in Italia e di potenziale interesse per le CER. Esse raccolgono via web, come soggetti intermediari, le diverse relazioni tra domanda e offerta. Nell’ordine, dagli strumenti più semplici a quelli più complessi abbiamo: donation-based crowdfunding, reward based crowdfunding, equity based crowdfunding, lending crowdfunding
Nel caso del donation-based crowdfunding, i sostenitori finanziano il progetto senza aspettarsi alcun beneficio tangibile in risposta alla loro donazione. Sono spinti a farla da motivazioni puramente ideologiche o di condivisione delle finalità del progetto che sostengono.
Di fatto si tratta di un caso particolare del reward-based crowdfunding, che è il modello di CF più diffuso e prevede per il finanziatore una ricompensa commisurata all’entità del contributo, che può variare al variare dell’importo di questo.
A seconda che l’obiettivo di finanziamento sia stato raggiunto o meno, le piattaforme di questo tipo seguono uno dei due seguenti schemi:Keep-it-all(tieni tutto) oppure All-or-nothing (tutto o niente). Nel primo caso la somma raccolta viene comunque investita nel progetto, anche se non ha raggiunto gli obiettivi prefissati dal richiedente, nel secondo solamente nel caso che tale somma sia stata raggiunta o superata il denaro investito viene effettivamente trasferito al proponente del progetto.
Questo doppio schema in genere viene meno per i successivi modelli di CF, che hanno una struttura più simile a strumenti di investimento.
Nel caso dell’equity crowfunding l’investitore acquista un titolo di partecipazione ad una società (azioni) e pertanto la ricompensa per il versamento di questo capitale di rischio è rappresentata dall’insieme degli aspetti patrimoniali e amministrativi derivanti dalla partecipazione all’impresa. E’ soggetto ad una regolazione da parte di Consob, ma non è al momento adeguato a finanziare le CER, che non si qualificano come imprese o società azionarie.
Nell’ambito del lending crowdfunding (o anche social crowdfunding o peer-to-peer crowdfunding) rientrano quelle piattaforme che si comportano come soggetti riconosciuti dalla Banca d’Italia come Istituti di pagamento, definite come “uno strumento attraverso il quale una pluralità di soggetti può richiedere a una pluralità di potenziali finanziatori, tramite piattaforme on-line, fondi rimborsabili per uso personale o per finanziare un progetto”.
Il lending crowdfunding è adeguato e interessante per aziende e soggetti che non accedono facilmente a finanziamenti tradizionali degli Istituti di credito, per esempio perché non hanno requisiti di capienza e bancabilità. Interessa anche gli investitori in quanto la redditività è normalmente piuttosto elevata. Nel caso delle CER essa potrebbe modellarsi sulle attese di risparmio, ma anche sui tempi di ritorno complessivi degli investimenti tecnologici, oppure della crescita della CER stessa nel tempo.
3. Progetti su bandi dedicati
In questa fase del loro sviluppo, le CER possono provare a candidarsi su bandi specifici per lo sviluppo dell’efficienza energetica o per l’utilizzo di energie rinnovabili, o ancora per forme innovative (tecniche o sociali) che riguardino la produzione e il consumo di energia. In una parola: come progetti per la transizione energetica. Occorre avere una competenza progettuale e una conoscenza dei diversi contesti e organizzazioni che emettono i bandi, che di norma non fanno parte delle competenze di coloro che intendono fondare una CER. Infine, in genere i progetti presentati vengono valutati in relazione a parametri che non necessariamente interessano ai fondatori di quella determinata CER, ad esempio elementi di innovatività tecnologica o processuale, collocazione strategica all’interno di piani e programmi territoriali, finalità sociali o etiche molto specifiche e strutturate.
4. Strumenti di credito ordinari
Una varietà di strumenti altri di credito più o meno convenzionali possono essere utilizzati per supportare le CER. In linea di massima la loro definizione è da concordarsi tra le parti volta a volta, ma chiaramente sono connessi ad una valutazione attenta della redditività, della capienza e della bancabilità del richiedente. Alcuni possono incrociarsi con strumenti di lending CF come prima illustrati.
5. ESCo
Attraverso queste società da diversi anni si conducono interventi sulla parte impiantistica delle installazioni per le produzioni di energie rinnovabili. Il ricorso alle ESCo è uno strumento che può incrociare diversi altri qui elencati, senza sostituirvisi. Le Energy Service Companies devono essere, secondo normativa, persone fisiche o giuridiche che forniscono “servizi energetici ovvero altre misure di miglioramento dell’efficienza energetica nelle installazioni o nei locali dell’utente e, ciò facendo, accetta un certo margine di rischio finanziario. Il pagamento dei servizi forniti si basa, totalmente o parzialmente, sul miglioramento dell’efficienza energetica conseguito e sul raggiungimento degli altri criteri di rendimento stabiliti”. Pertanto, le ESCo condividono con il cliente/proponente del progetto la finalità di massimizzare il risparmio o il guadagno energetico, poiché è da questo che dipende la possibilità di recuperare il capitale investito e il relativo rischio d’impresa assunto.
6. Sponsorship
La sponsorizzazione da parte di una o più imprese è una strada possibile date determinate circostanze: occorre che l’interesse alla sponsorship sia evidenziato da fattori che possono essere giocati nella comunicazione d’impresa, con finalità etiche, sociali o ambientali facilmente comunicabili e di rilievo. Questo può costituire un fattore di scelta da parte delle imprese a investire una parte dei loro utili a contributo dell’operazione di costruzione di una CER, o di una CERs. Anche una impresa partner della stessa CER potrebbe avere interessi di questo tipo (per fare un esempio, una attività commerciale che faccia parte di una catena e partecipa con una specifica Unità Locale).